Monitoraggio daino (Dama dama Linnaeus, 1758)

Aspetto e morfologia

Il daino ha l’aspetto di un animale agile, in virtù di un’altezza al groppone leggermente superiore rispetto al garrese, anche se a volte si possono riscontrare nei maschi adulti, altezze al garrese uguali o di poco maggiori di quelle al groppone. A testimoniare l’elevato grado di manipolazione subito dalla specie, sono presenti quattro diverse colorazioni del mantello: pomellato, melanico, isabellino e leucistico, con frequenze molto variabili da popolazione a popolazione anche nel grado di pomellatura.

Le caratteristiche distintive principali della specie sono diverse, ad iniziare dalla struttura “appiattita” dei palchi nei maschi adulti (superiormente alla punta chiamata “mediano”), dal tipico specchio anale che, negli individui con mantello pomellato ed isabellino, è di colore bianco candido bordato da strisce nere, al cui centro spicca la coda (anch’essa superiormente nera), mentre è totalmente nero negli individui pomellati e completamente bianco in quelli leucistici. Anche la coda, piuttosto lunga, è di per sé un carattere distintivo rilevante. Altra caratteristica specifica importante, sono le “bande di colore” (tonalità diverse di colore del mantello) rilevabili sui fianchi degli animali; tali bandeggi vanno da una tonalità più scura ad una più chiara, in senso dorso-ventrale e sono tre negli individui pomellati ed isabellini, due in quelli melanici, mentre sono assenti in quelli leucistici.

Come nel caso del capriolo, anche per il daino lo specchio anale svolge un ruolo importante nelle “comunicazioni” intraspecifiche, infatti in condizioni di “allarme” (conseguente ad una situazione di pericolo), la coda sollevata mette in evidenza lo “specchio” totalmente bianco, comunicando quindi ai conspecifici una possibile situazione di rischio, eventualmente enfatizzata dalla caratteristica fuga a “balzi verticali” tenendo le zampe unite (“stotting”). Caratteri sessuali maschili molto importanti sono anche l’evidenza del “pennello” (ciuffo terminale dell’astuccio penico), la grossezza del collo e la vistosità del “pomo d’Adamo”; questi caratteri diventano più vistosi e tangibili durante il periodo riproduttivo, ma sono comunque percepibili durante tutto l’arco dell’anno e caratterizzano soprattutto i “palanconi”.

Sulla individuazione e denominazione delle classi di età e soprattutto sul periodo in cui far ricadere il “cambio di classe”, si sono sempre registrati pareri piuttosto discordanti. Le esigenze nella predisposizione dei calendari venatori, relativi al prelievo degli ungulati, unitamente all’individuazione nei mesi di marzo-aprile del periodo migliore in cui effettuare i conteggi “a vista sul primo verde”, indicano nel 30 di aprile il momento più funzionale in cui far ricadere il pur teorico cambio di classe. Le classi di età individuate di conseguenza e funzionali sia alle operazioni di prelievo, sia a quelle di conteggio sono esposte nella seguente tabella:

CLASSE MASCHI FEMMINE
0 Piccoli: da 0 a 10 -11 mesi Piccoli: da 0 a 10 -11 mesi
1 Fusoni: da 10 -11 a 22 – 23 mesi Sottili: da 10 -11 a 22 – 23 mesi
2 Balestroni: da circa 24 mesi a circa 4 anni Adulte: oltre i 22 – 23 mesi
3 Palanconi: oltre i 4 – 5 anni

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