Monitoraggio Nazionale del Lupo, coordinamento ISPRA

Risultati e impatto sull’ambiente, dati e Confronto tra Celle, Analisi Comparativa

In collaborazione con A.Ri.F. Associazione Rilevatori Faunisti ODV e ST.E.R.N.A. abbiamo partecipato al Monitoraggio Nazionale del Lupo.

L’ISPRA ha coordinato un progetto nazionale per monitorare la popolazione di lupi in Italia, coinvolgendo diverse istituzioni e organizzazioni locali. L’obiettivo principale è stato raccogliere dati accurati sulla distribuzione e l’abbondanza dei lupi, utilizzando metodi scientifici standardizzati. Il monitoraggio è cruciale per la conservazione del lupo, una specie protetta che svolge un ruolo fondamentale negli ecosistemi, aiuta a gestire i conflitti tra lupi e attività umane, come l’allevamento, fornendo informazioni per sviluppare strategie di mitigazione. I dati raccolti supportano le politiche ambientali e le decisioni di gestione della fauna selvatica a livello nazionale e regionale.

Dati che abbiamo raccolto nelle due celle monitorate da noi di 10 x 10 km : https://segreteriaarif.wixsite.com/arif/monitoraggio-lupo-ispra

Il lupo crescerà in individui solo fintantoché l’ambiente lo permetterà. In altre parole, il numero di lupi aumenterà solo finché l’ambiente può supportarli.

Area geografica delle unità di campionamento, celle di 10 x 10 km monitorate

-RISULTATI DEL MONITORAGGIO

In ogni cella monitorata sono stati fatti quattro transetti per rilevare le tracce lasciate dal lupo e in questi transetti sono state poste delle foto trappole.

-Cella 1751 (si trova nell’entroterra riminese)

-Cella 1386 (entroterra forlivese)

Dai dati raccolti con le foto trappole abbiamo calcolato l’indice di cattura per ogni specie rilevata ed il passaggio di persone. L’indice di cattura è un valore che indica quanti individui di una determinata specie sono stati “catturati” dalle fototrappole rispetto alla loro presenza effettiva nell’area monitorata. In altre parole, misura l’efficacia delle fototrappole nel rilevare la presenza di una specie. Il passaggio di persone si riferisce invece al numero di volte in cui le fototrappole hanno registrato la presenza di esseri umani nell’area. Questi dati combinati ci forniscono informazioni preziose sulla fauna selvatica e sull’attività umana in un determinato ambiente.

Dai nostri dati si può notare come l’indice di cattura per il lupo differisca leggermente tra la cella del Riminese a quella del Forlivese, rispettivamente 1,02 rispetto a 0,75. La cella del Riminese presenta un indice di presenza di passaggi di lupo più alto. Contemporaneamente possiamo notare anche che l’indice di cattura delle due specie preda principali del lupo presenta lo stesso tipo di variazione, maggiori passaggi della specie nella cella del Riminese. Cinghiale: 2,86 rispetto a 0,88 e capriolo: 1,47 rispetto a 0,78.

  • Indice di Cattura del Lupo: Nella cella del Riminese, l’indice è più alto (1,02) rispetto a quello del Forlivese (0,75), indicando una maggiore presenza di lupi.
  • Correlazione con le Prede: Anche l’indice di cattura per cinghiale e capriolo è superiore nella cella del Riminese (cinghiale: 2,86; capriolo: 1,47) rispetto al Forlivese (cinghiale: 0,88; capriolo: 0,78).
  • Interpretazione dei Dati: Questi risultati supportano l’ipotesi che la presenza del lupo sia direttamente legata alla disponibilità delle sue prede, come dimostrato da altri studi.

Questo ci porta a confermare, come si può notare da diversi studi, che la presenza del lupo è fortemente correlata alla presenza delle sue principali specie preda che nel nostro caso sono il cinghiale e il capriolo.

Per approfondire:

https://wolf.org/wolf-info/factsvsfiction/do-wolves-control-their-own-numbers/

https://nywolf.org/2019/01/wolves-naturally-limit-their-own-numbers/#:~:text=As%20apex%20predators%20wolves%20keep,apex%20predators%E2%80%9D%20from%20the%20rest

Foto di Eugenio Cavallari

Monitoraggio con video/foto trappole: distribuzioni di frequenza di rilevamento degli orari di passaggio delle varie specie

Abbiamo ottenuto i dati da 925 record di passaggi di specie, di cui 170 nel 2016 da aprile a maggio (notti/trappola 86) e 755 nel 2018 da aprile a luglio (notti/trappola 288) . Nella galleria sottostante potete vedere il grafico degli orari di passaggio per ogni specie rilevata.

Monitoraggio con video/foto trappole: area indagata e risultati

L’area che abbiamo indagato fa parte della bassa collina forlivese, circa 10 km in linea d’aria da Forlì con altitudine compresa tra i 100 e 400 metri s.l.m.
Sono state posizionate 6 video/foto trappole da aprile a luglio 2018.

Tasso di cattura per unità di sforzo (Catch per unit effort – Cpue) Cpue = C/X

Per ogni specie rilevata, dove con C si intende il Tasso di cattura fotografica/video (Photographic capture rate) definito come la somma del numero di fotografie/video valide per ciascuna specie scattate dalla fototrappola, e con X lo Sforzo di campionamento totale (Total sampling effort) definito come la somma di tutti i periodi (notti-trappola) durante i quali la fototrappola è rimasta operativa (Watts et al, 2008).

Elenco delle FT posizionate
CU2Sforzo di
campionamento
totale (X)
Tasso di cattura
teriofauna (C)
Tasso di cattura
elementi antropici
Indice di cattura
per unità di sforzo
teriofauna (Cpue)
Indice di cattura
per unità di sforzo
elementi antropici
Note
FT166.759221.380.03laghetto
FT239.84108292.710.73piazzale
FT366.6243006.450incrocio
FT458.526071.020.12pantano
FT528.3439401.381.41villa Zanetti
FT628.372660.920.21casa Martina

Monitoraggio con video/foto trappole: metodi

I video scaricati dalle foto-video-trappole (FVT) vengono visionati uno ad uno, si eliminano i video vuoti e si rinominano i video utili con il nome della specie rilevata. Per mantenere inalterata la cronologia dei video nella cartella si mantiene il nome che viene dato di default dalla FVT.

Il database di raccolta dei dati l’ho implementato nel programma Microsoft Access, comprensivo di due tabelle principali:

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